I GUERRIGLIERI DI DIO

FULVIO IZZO

Napoli 2001, ed. Controcorrente, pp. 278, € 16,00

I movimenti di guerriglia ( i partigiani) sono stati spesso associati nella storia del XX secolo alle lotte di liberazione condotte ed egemonizzate dai partiti comunisti. Questo non era esatto neanche lo scorso secolo, dato che delle tattiche di guerriglia si sono avvalsi movimenti di liberazione nazionale anti – o  a  - comunisti (come quello sionista, irlandese, algerino, tra gli altri). Ancor meno è vero agli albori dei movimenti partigiani moderni, (dalla Rivoluzione Francese in poi) dato che quasi tutti consistevano in forme di resistenza popolare contro le idee,  gli uomini, le istituzioni della rivoluzione che tendevano  a sradicare la religione cristiana e il modo di vita delle popolazioni. Fulvio Izzo riannoda con un unico filo episodi e personaggi della Controrivoluzione legittimista della fine del ‘700 a tutta la metà dell’800. Da Jacques Cathelineau alla duchessa di Berry, dalla Real Brigata Estense ai Barbacani pontifici, sino al “brigantaggio” antipiemontese guidato dal marchese De Trazegnies e dal conte  De Christen, vengono narrate le vicende delle “armate straccione” che, in nome della Religione e della loro Patria, andarono a “guerreggiar la guerra di Dio”. L’autore ricorda episodi che, taciuti (o dimenticati?) dagli storici (la storia è per lo più scritta dai vincitori) meravigliano ancor oggi: come quello della Real Brigata Estense, che, dopo che il Duca di Modena perse il ducato (1859) lo seguì nell’esilio e rimase inquadrata, fino al 1863,nell’armata asburgica, pronta a rioccupare il Ducato; o i Barbacani pontifici che resistettero all’occupazione delle Marche fino al 1863. Nel complesso un libro che ha il pregio di disseppellire le memorie del passato, aiutandoci così a capire il presente.

                                    F.K.